PREMIO MICHELE CEA 3°- 2018
“CON LA LUCE NEGLI OCCHI”

1° PREMIO – ELISA BALDISSERA
2° PREMIO – GLORIA VERONICA LAVAGNINI
3° PREMIO – FABIO D’AGOSTINO

Dall’8 al 15 settembre scorsi, per il terzo anno consecutivo, Milano ha ospitato il Premio Michele Cea, manifestazione artistica promossa dall’omonima Fondazione –nata, come afferma il presidente Nicola Cea, – come progetto di vita. È strano pensare che un’idea simile possa nascere dopo un avvenimento così triste come la morte di un figlio – continua ancora Cea-. Il 22 luglio del 2015 infatti, il cuore di Michele ha smesso di battere, aveva solo 27 anni ed una brillante carriera artistica davanti a sé. Grazie alla sua originalissima espressione pittorica, plastica e concettuale attenta alla condizione dell’individuo, dopo studi sociologici e psicologici, Michele si era dedicato all’arte figurativa, spingendosi verso un concettualismo intenso, ispirato alla complessità della condizione umana nel mondo moderno. La sua morte ha portato me e mia moglie nel baratro della disperazione, lui era il nostro unico figlio, il nostro bene più prezioso e i primi mesi furono un incubo impossibile da descrivere. – Eppure è proprio dalla morte, da questo enigma che fa paura al solo pensiero, che è nato il progetto di una Fondazione a lui dedicata, che portasse avanti il su nome, la sua arte e quella di decine di altri giovani artisti come Michele, desiderosi di esplorare, condividere e ampliare il proprio percorso in un continuo confronto col mondo. – Da un evento così doloroso ma sempre col suo sorriso inciso nel cuore – continua Lina Bavaro, vicepresidente della Fondazione- abbiamo deciso di dar vita a questo progetto, per continuare il cammino che Michele aveva intrapreso, attraverso la divulgazione e la diffusione della sua particolare ricerca stilistica, concettuale e sociale, e dando spazio e visibilità ai tanti giovani artisti che desiderano far conoscere le proprie opere, esporle e incontrare altri colleghi-. Le attività della Fondazione infatti, non si limitano al solo Premio, che resta comunque l’evento di punta di tutta la programmazione annuale, di anno in anno sempre più ricca. L’arte è, per la Fondazione, un impegno, una possibilità, un esercizio di osservazione e di condivisione, è il luogo della memoria e del futuro. Il piccolo grande progetto della Fondazione Cea trae tutta la sua energia sì dal ricordo indelebile di Michele ma anche dall’obiettivo di perseguire i suoi sogni del giovane scomparso, attraverso la promozione di nuove istanze artistiche, consegnando a tanti giovani artisti desiderosi del futuro, il vero ruolo di protagonisti. A coadiuvare l’impegno e la dedizione dei genitori di Michele, promotori delle attività della Fondazione, il critico d’arte Massimiliano Porro e l’artista Elisabetta Piccirillo. –Il premio Michele Cea– afferma Porro – è rivolto ai giovani artisti fino ai 40 anni nel campo delle discipline visive dalla pittura, alla scultura fino alla video arte, alla fotografia e alle installazioni. Quest’anno hanno partecipato alla selezione ben 71 artisti residenti in Italia, da cui sono usciti i 12 finalisti. Peculiarità, come gli anni precedenti, è stata quella di non dare un tema da seguire per lasciare la completa libertà di espressione senza vincoli. E la qualità e la forza intrinseca delle opere è emersa prepotente nel ricordo di Michele ma senza mai imitare la sua produzione. Per l’edizione 2019, il Premio sarà aperto anche ai giovani artisti non residenti in Italia: un modo per divulgare maggiormente le finalità, le attività della Fondazione e il nome di Michele-. Ad aggiudicarsi il Premio Michele Cea 2018, evento tenutosi quest’anno nei locali della Ex Fornace Gola a Milano con il Patrocinio del Comune 6 e della Fondazione Cariplo, è stata Elisa Baldissera con l’opera Overfishing #2 (L’urlo), seconda classificata Gloria Veronica Lavagnini e terzo classificato Fabio D’Agostino.

PORTI SEPOLTI

L’abisso è in noi e fuori di noi (Emil Cioran)

L’abisso scuro e profondo inghiotte le anime e apre le porte del baratro, innalzando un silenzioso grido. Come una bottiglia di un naufrago che va alla deriva, la richiesta di aiuto naviga verso l’approdo del nostro sguardo. L’installazione di Elisa Baldissera si carica di un messaggio amaro, carico di sofferenza e di flebile speranza immerso in quel mare, ormai diventato liquido senza più vita, intriso di petrolio e lordura, che vira in direzione di un blu tenebroso. È l’atto conclusivo, il canto del cigno della serie Tunabox – Arte in scatoletta: un percorso per smuovere le coscienze e porsi in ascolto. Un discorso in cui arte ed ecologia vanno a braccetto lanciando l’S.O.S di Madre Natura. L’ambiente marino svuotato dalla sua popolazione è ora colmo di rifiuti, la pesca intensiva – l’overfishing – ha distrutto la casa accogliente che si celava tra i flutti, offrendo il tremendo ritratto della contemporanea degenerazione umana. Elisa ha unito diversi livelli di lettura che rendono il munchiano urlo del pesce, al centro della scatoletta, un intreccio di espressionismi sonori e visivi. L’originale intuizione dell’artista si mescola al colpo d’occhio, alla manualità d’assemblaggio di resine e materiali fino al culmine del cuore che batte e tuona generando un vortice emotivo. La rete imbriglia il respiro, soffoca, cattura con le sue trame non lasciando scampo. Racconta, parafrasando Italo Calvino, di un mare che ieri era un torbido fondo di nuvola ai margini del cielo, si fa una striscia d’un cupo sempre più denso ed ora è un grande urlo azzurro al di là d’una balaustra di colline e case. E su quell’urlo azzurro, oggi, è calata la notte: il sonno della ragione genera mostri…

Massimiliano Porro

Elisa Baldissera - Overfishing #2 - Tecnica mista (testa di pesce, scritta su carta, rete da pesca, latta di tonno, resina epossidica, vernici) - 42 X 54 cm. (più rete) - 2017

1° ELISA BALDISSERA “OVERFISHING #2” Tecnica Mista su Tela 42x54 cm - 2017

Gloria Veronica Lavagnini - Guardandosi attorno - Tecnica mista (collage di materiali e carte su tavola) -  80 x 100 x 4 cm. - 2018

2° GLORIA VERONICA LAVAGNINI “GUARDANDOSI ATTORNO” Tecnica Mista su Tela 80X100X4 cm - 2018

Fabio D’Agostino - Deus eX Machina - Tecnica mista (ferro cotto smaltato e bronzato con pigmenti metallici, alluminio) - 60 x 60 x 150 cm. - 2018

3° FABIO D'AGOSTINO “DEUX EX MACHINA” Tecnica Mista 60X60X150 cm - 2018

PREMIO MICHELE CEA 2°- 2017
“CON LA LUCE NEGLI OCCHI”

1° PREMIO – ANDREA SOLAJA

QUASI NULLA DEVE ESSERE DETTO QUANDO SAI USARE GLI OCCHI (TARJEI VESAAS)

SI È DUNQUE CONCLUSA LA SECONDA EDIZIONE DEL PREMIO MICHELE CEA, CONCORSO RIVOLTO AI GIOVANI TALENTI ITALIANI NEL CAMPO DELLE ARTI VISIVE, PROMOSSO DALLA FONDAZIONE MICHELE CEA, CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI MILANO E DELL’ASSOCIAZIONE REGIONALE PUGLIESI.

SABATO 9 SETTEMBRE, IN OCCASIONE DEL VERNISSAGE, È STATA PROCLAMATA LA VINCITRICE DEL PREMIO, ANDREA SOLAJA, SCELTA TRA I DODICI ARTISTI FINALISTI, PRECEDENTEMENTE SELEZIONATI DA UNA APPOSITA GIURIA.

L’OPERA DAL TITOLO “WHEN THE LIGHT COMES – ONE LIGHT, ONE SOUL” DELLA GIOVANE PITTRICE ORIGINARIA DI BELGRADO E RESIDENTE A TRIESTE HA COLPITO PER INTENSITÀ EMOTIVA ED ESPRESSIVA. SUCCEDE COSÌ A SALVATORE MORGANTE, VERSATILE E VALENTE ARTISTA SICILIANO SALVATORE MORGANTE CHE L’ANNO SCORSO CONQUISTÒ LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO CON IL QUADRO “ESPLOSIONE DI PIACERE” CHE IN QUESTA OCCASIONE HA ANCHE DONATO UNA SUA OPERA, OMAGGIANDO LA FIGURA DI ALDA MERINI, ALLA PRESIDENTE DELLA ASSOCIAZIONE A LEI DEDICATA.

LE DODICI OPERE SONO RIMASTE ESPOSTE PER L’INTERA DURATA DELLA MANIFESTAZIONE ACCANTO AD ALCUNE OPERE DI MICHELE CEA, A QUELLE DONATE ALLA FONDAZIONE DAGLI AMICI ARTISTI ED A QUELLE RECENSITE SULLA PAGINE FACEBOOK “GLI AMICI DI MICHELECEA”.

È STATA UN’OPPORTUNITÀ PER GUARDARE ALL’ARTE CON QUELLA LUCE DI CHI NUTRE LA VERA PASSIONE NEL TRASMETTERE EMOZIONI AUTENTICHE.

OLTRE ALLA SERATA DEL PREMIO, L’EVENTO È STATO CARATTERIZZATO DA DUE ALTRI APPUNTAMENTI. LA SERATA LETTERARIA DEL 15 SETTEMBRE, PRESENTATA DALLA CONDUTTRICE TELEVISIVA BARBARA CARAMELLI, CON GRADITI OSPITI CHE HANNO PRESENTATO LA LORO ATTIVITÀ DI SCRITTORI. SONO INTERVENUTI: AGOSTINO PICICCO E GIUSEPPE SELVAGGI DELL’ASSOCIAZIONE REGIONALE PUGLIESI, PASQUALE ADDISI DELL’ASSOCIAZIONE GAUDIUM, IL CONFERENZIERE E COUNSELOR SPIRITUALE GIAN MARCO BRAGADIN, LA CANTASTORIE ELISABETTA PICCIRILLO CON IL FUMETTISTA SteFANO SIRONI E IL DOCENTE DI STORIA DELL’ARTE MASSIMILIANO PORRO CHE HANNO PRESENTATO LA GRAPHIC NOVEL “UNA CIOTOLA PIENA DI RICORDI” IN COLLABORAZIONE CON MARY TOSCANO, REFERENTE DELLA MARAM FOUNDATION. L’APPUNTAMENTO SI È CONCLUSO CON LA PERFORMANCE MUSICALE DI DANIELE FUMAGALLI, GIOVANE CANTAUTORE VIGHIZZOLESE, CHE HA SAPUTO RACCONTARE IN MUSICA PENSIERI PERSONALI E DELLA GRANDE SCUOLA MILANESE E GENOVESE, ACCOMPAGNATO AL PIANO DAL MAESTRO FRANCESCO AGUGLIA.

IL FINISSAGE DEL 16 SETTEMBRE HA VISTO PROTAGONISTA RENATO CONVERSO E IL SUO SPETTACOLO DI CABARET PER CHIUDERE, INSIEME AI SALUTI FINALI, CON LEGGEREZZA E IL SORRSIO SULLE LABBRA… MANTENENDO SEMPRE ACCESA LA LUCE NEGLI OCCHI GUARDANDO GIÀ ALLA PROSSIMA EDIZIONE DEL PREMIO.

UN FIORE CHIAMATO BELGRADO

Sentirsi soli nel buio dell’anima con il cuore ridotto a brandelli. In un silenzio opprimente e irreale che diventa assordante in quanto non cercato e non voluto ma imposto dalla natura ferocemente animalesca dell’uomo. L’unica fioca luce… quella di una candela accesa ad illuminare le domande insolute che risuonano nella testa. 

Una luce guida il volto abbassato e bendato da un tessuto lieve che abbraccia lo sguardo perso nelle tenebre del conflitto bellico. La notte non porta pace, la notte schiaccia le esistenze mentre le grida giocose dei bimbi si tramutano in urla di paura. Come se, ancora una volta, il Grido di Munch ritornasse a distanza di oltre un secolo.

Andrea Solaja lascia senza parole con la sua arte che racconta la sconvolgente tragedia della guerra civile in ex Jugoslavia. E lo fa tramite una pittura delicata, unica terapia possibile rispetto alla devastante violenza delle bombe. Associa i sentimenti ai colori e alle pennellate affinché ogni tratto sprigioni memorie e ricordi. Un’esperienza indelebile che trova sfogo nel suo progetto When the night comes – One Light, One Soul.

Andrea troppo in fretta è stata catapultata dalla dimensione fanciullesca a quella di giovane donna. Ha maturato così una capacità di comunicazione colma di attaccamento alla Vita. Vita come fiore che sboccia e, perdendo i petali, germoglia nuovamente.

Un fiore chiamato Belgrado, madre e radice d’origine, paese straziato, culla amorevole, dolore immenso. Speranza di rinascita e Spirito che combatte guardando oltre, sapendo conservare tutte le croci di chi non potrà più tornare.

Massimiliano Porro

Andrea Solaja , When the night comes - One Light, One Soul, Olio su tela, 60 x 80 cm, 2017

“WHEN THE LIGHT COMES – ONE LIGHT, ONE SOUL” Olio su tela 60 x 80 cm. 2017

PREMIO MICHELE CEA 1°- 2016
“CON LA LUCE NEGLI OCCHI”

1° PREMIO – SALVATORE MORGANTE

Riproduci video
Salvatore Morgante Artista Contemporaneo

“ESPLOSIONE DI PIACERE” Tcnica mista su Tela 143,6x96,3 cm 2015